Loc. Baccano -05014 – Castel Viscardo

 

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La Fornace Femminelli nasce sulle vecchie cave di argilla di Castel Viscardo  e nei suoi prodotti si trova l’originalità, la qualità, il colore e la durata nel tempo, tipiche caratteristiche del cotto “Castellese” fatto a mano.

Il processo usato per la lavorazione del cotto è lo stesso che generazioni di fornaciari si tramandano nel tempo. Infine la cottura del mattone nel tradizionale forno a pozzo pone fine ad un procedimento che permette al mattone di acquistare quelle caratteristiche che lo hanno reso famoso nei secoli.

Il rispetto usato nelle tecniche e nella lavorazione del prodotto fanno del cotto Femminelli  un simbolo di autenticità e garanzia, adatto a soddisfare ogni tipo di esigenza da parte del cliente.

Le soluzioni di un prodotto collaudato, con il reale comportamento in opera dei materiali, assicurano alle abitazioni una sana e duratura bellezza nel pieno rispetto dell’ambiente.

La Fornace Femminelli si è distinta nel ricercare un mercato che si definisce di “nicchia”, specializzandosi nella realizzazione di laterizi per la pavimentazione e nella produzione di forme tradizionali, destinate a essere impiegate nei diversi settori, ed in modo particolare in quello del restauro.

Si tratta di una realtà che ha conservato, nell’arco del tempo, caratteristiche immutate: i vecchi processi di produzione artigianale sono seguiti e rispettati, tanto che ancora oggi si percorre la stessa strada. Quello fatto a mano, resta ancora il cotto per eccellenza.

Utilizzato nei casali, da sempre impiegato per la bellezza e per le caratteristiche durevoli nella realizzazione di ville e palazzi, il cotto di Castel Viscardo è stato scelto, per le sue qualità e la sua impostazione artigianale, per il restauro di numerosi monumenti.

LAVORAZIONI IERI E OGGI

La materia prima indispensabile per la fabbricazione dei laterizi è l’argilla, resa malleabile con l’aggiunta di acqua e poi cotta grazie all’utilizzo del legno. Per realizzare laterizi occorre un’argilla di qualità elevata, alcune argille, come quelle che si trovano nei territorio di Castel Viscardo, sono più adatte di altre. La particolare natura di questo suolo si deve a complessi fenomeni geologici che risalgono alla fine del Miocene (circa 5 milioni di anni fa).

Le fornaci più antiche come la Fornace Femminelli, possiedono una cava dove, oggi come ieri, la pregiata argilla risalente al pliocene viene estratta e lasciata al gelo e alla pioggia perché si purifichi, per poi essere lasciata riposare nel cosiddetto cretaro. Dopo aver beneficiato per circa un anno degli agenti atmosferici che praticamente effettuano la prima fase dell’impasto, l’argilla viene ripresa per essere amalgamata con sola acqua, che ne fa un materiale amato e raccomandato universalmente dalla bioarchitettura. Un tocco di modernità, rispetto a un passato non troppo lontano, è l’impastatrice, che ha alleviato un lavoro fatto di braccia, mani e fatica. Ma una volta che l’impasto arriva al banco, gli utensili e le procedure del maestro fornaciaro rinnovano un rito che si ripete da centinaia di anni. Con l’uso del regolo e dello stampo, spolverizzandoli di limo di fiume perché l’impasto non si attacchi, il fornaciaro crea ogni singolo pezzo e lo pone ad essiccare.